scampoli

9. Contributi

Indipendentemente dallo sguardo buono o cattivo che posso rivolgere sugli uomini, li trovo sempre, tutti e ognuno in particolare, impegnati in un compito: «Fare quel che giova alla conservazione della specie umana». (…) poiché questo istinto è appunto l’essenza della nostra specie e del nostro gregge. [Friedrich Nietzsche, La gaia scienza, 1886]

Casa è quel posto dove, quando ci devi andare,/ loro devono accoglierti. [Robert Frost, La morte del bracciante (The Death of the Hired Man)]

Ho letto alcune versioni da lui portate a termine (traduzioni di Roberto Sanesi), e nei limiti entro i quali l’essenza d’ogni poesia può essere comunicata in una lingua diversa da quella del poeta, sono certo che egli mi abbia reso giustizia [T. S. Eliot, Nota alla prima edizione italiana, di Poesie, 1961]

La tradizione (…) non può venire acquistata in eredità (…) essa in primo luogo implica quel senso storico che si può considerare come strettamente indispensabile a chiunque voglia continuare a far opera di poesia dopo i venticinque anni. [T. S. Eliot, Tradition and the Individual Talent, 1917]

Il disco è la prima forma di rappresentazione musicale che si lascia possedere in quanto cosa. [Theodor W. Adorno, La forma del disco, 1934]

Riuscire a trasformare le vicende della propria vita in racconto è una grande gioia: forse l’unica felicità che un essere umano possa trovare su questa terra. [Karen Blixen]

Quando amiamo, l’amore, troppo grande per poter essere interamente contenuto dentro di noi, s’irradia verso la persona amata, dove incontra una superficie che l’arresta forzandolo a tornare verso il suo punto di partenza, ed è questo urto “di ritorno” della nostra propria tenerezza che noi identifichiamo con i sentimenti dell’altro e che ci incanta più che all’andata, giacché non lo riconosciamo come proveniente da noi stessi. [Marcel Proust, La recherche]

Quando il «popolo» non era ancora stato scoperto e la gente comune collimava perfettamente col «volgo», la nozione di «cultura popolare» veniva a coincidere quasi contemporaneamente con quella di superstizione, di «errore», di «pregiudizio». [Piero Camporesi, Rustici e buffoni]

La scuola, (è) organo centrale della democrazia, perché serve a risolvere quello che secondo noi è il problema centrale della democrazia: la formazione della classe dirigente (…), non solo nel senso di classe politica (…) ma anche classe dirigente nel senso culturale e tecnico (…). Questo è il problema della democrazia, la creazione di questa classe, la quale non deve essere ereditaria, chiusa, una oligarchia, una chiesa, un clero, un ordine. (…) La classe dirigente deve essere aperta e sempre rinnovata dall’afflusso verso l’alto degli elementi migliori di tutte le classi. [Piero Calamandrei, Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale, 1950]

Nulla è caratteristico dei movimenti totalitari in genere, e della qualità della fama dei loro capi in specie, come la sorprendente rapidità con cui questi sono dimenticati e la sorprendente disinvoltura con cui sono sostituiti. [Hannah Arendt, Il totalitarismo, 1951]

Democrazia: un pessimo regime politico del quale non si è trovato uno migliore. [Winston Churchill]

Il vero e il falso, il bene e il male non possono dipendere dal numero e dalle opinioni (di chi giudica, ndr). [Gustavo Zagrebelsky, Il crucifige]

A Ravel chiesero a chi  si riferisse il titolo Pavane pour une infante défunte. Rispose: «A nessuno… quel titolo l’ho scelto per l’allitterazione».

Darsi sempre del “tu” è una finta familiarità che rischia di trasformarsi in un insulto. Il problema del “Tu” generalizzato non ha a che fare con la grammatica ma con la perdita generazionale di ogni memoria storica e i due problemi sono strettamente legati, (…) pertanto i pronomi d’allocuzione hanno a che fare con l’apprendimento e la memoria culturale. [Umberto Eco, La Repubblica]

L’unico scopo che autorizzi l’esercizio del potere nei confronti di un qualsiasi membro di una comunità civile contro la sua volontà, è quello di evitare il danno agli altri. (…) Nella condotta di chiunque, l’unico aspetto soggetto alla competenza della società è quel tanto che riguarda gli altri. Per ciò che riguarda lui e lui solo, la sua indipendenza è di diritto assoluta. Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente l’individuo è sovrano. [John Stuart Mill, La Libertà, 1859]

All’improvviso (…) capii che hanno ragione coloro che sostengono che ciò che è stato scritto non può essere distrutto! Si può stracciarlo, bruciarlo… nasconderlo alla gente. Ma non a se stessi, mai! Ciò che è scritto è definitivo. Incancellabile. [Michail Bulgakov, Appunti sui polsini]

Quasi senza eccezioni, sino ad oggi l’estetica musicale è proceduta basandosi sopra un equivoco: essa cioè non si occupa tanto di indagare che cosa sia bello nella musica, quanto di rappresentare i sentimenti che questa suscita in noi. [Eduard Hanslick, Il bello musicale, 1854]

La musica è tutto quello che si ascolta con l’intenzione di ascoltare musica. [Luciano Berio, Intervista sulla musica]

Lago di Garda. Qui, dove per sbaglio nascono i limoni. [Piero Chiara]

Dobbiamo vedere con preoccupazione il procedere delle nostre società verso l’omologazione, un fenomeno che riguarda molti livelli dell’esistenza, dai consumi opportunamente detti “di massa”, alla cultura anch’essa “di massa”, ai divertimenti “di massa”. Chi non si adegua passa, nel migliore dei casi, per un “originale”; nel peggiore per uno “spostato”, da evitare, emarginare, bandire dal gruppo, tanto più in quanto, con la sua stessa esistenza, solleva dubbi e interrogativi sul pigro conformismo della maggioranza [Gustavo Zagrebelsky, Imparare la democrazia]

Mozart invece può essere amato liberamente e spontaneamente dal dilettante. [Saul Bellow, Mozart]

Noi ci siamo gettati con troppa foga e avidità verso il futuro perché ci potesse restare un passato, si è spezzato il legame dei tempi, abbiamo vissuto troppo del futuro, pensato troppo ad esso, in esso troppo creduto e per noi non c’è un’attualità autosufficiente, abbiamo perso il senso del presente. [Roman Jacobson, Una generazione che ha dissipato i suoi poeti]

Io considero la musica, a cagione della sua essenza, impotente a “esprimere” alcunché: un sentimento, un’attitudine, uno stato psicologico, un fenomeno naturale… L’“espressione” non è mai stata la proprietà immanente della musica. (…) Se, come quasi sempre accade, la musica sembra esprimere qualcosa, si tratta di un’illusione e non di una realtà. È semplicemente un elemento addizionale che, per convenzione tacita e inveterata, le abbiamo prestato, imposto, quasi un’etichetta, un protocollo, insomma un’esteriorità, e che per abitudine e incoscienza, abbiamo finito per confondere con la sua essenza. [Igor Stravinskij, Cronache della mia vita]

Ci si accorge solo troppo tardi che ci è passato accanto un genio (Bernhard Paumgartner, Schubert)

Questi cani non hanno sentimenti e idee personali e si abbandonano come ciechi al chiasso dell’opinione altrui. Se soltanto ti potessi procurare un paio di critici che ti battessero la grancassa e seguitassero a parlare di te senza sosta su tutti i giornali… Io so di gente assolutamente insignificante che di questi mezzi è diventata famosa [lettera di Schobert a Schubert]

Contrariamente a qualunque azione vitale, [l’esecutore musicale] deve cercare di penetrare dall’esterno all’interno e non, come il creatore, dall’interno all’esterno [Wilhelm Furtwaengler, Interpretazione, problema capitale della musica]

Ma in questa terra oscura, senza peccato e senza redenzione, dove il male non è morale ma è un dolore terrestre che sta per sempre nelle cose, Cristo non è disceso. Cristo si è fermato a Eboli [Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli]

Acquistate pure tutta l’abilità che volete ma lo sforzo di un’esecuzione musica complessa sarà sempre accompagnato da un’attività, una vigilanza, un’ansia inconciliabili con quell’incantamento e quell’estasi che sono condizioni essenziali per godersi la musica. E anche supponendo che un meccanismo potesse eseguire un intero oratorio senza richiedere altra collaborazione da parte dell’ascoltatore che una spinta data ogni tanto con un piede, anche quel leggero tocco del piede guasterebbe affatto il vostro piacere [ Thomas De Quincey, Confessions of an English Opium-Eater]

Tango, un pensiero triste che si balla. [Enrique Santos Discépolo]

Un lusso di altra specie affatto caratteristico del Galles era in quei giorni, e spero anche in questi, l’arpa gallese, presente in ogni albergo [Thomas De Quincey, Confessions of an English Opium-Eater]

La musica a sua volta è la scienza degli atteggiamenti amorosi riguardo all’armonia e al ritmo [Platone, Simposio]

Dai musicologi del ventunesimo secolo la nostra epoca forse non sarà indicata con il nome di una scuola di compositori o con quella di uno stile musicale. Forse sarà indicata come il periodo del fonografo o l’epoca dell’orecchio d’oro, quando per un certo tempo un’appassionante ricerca sonora aveva messo in ombra la capacità creativa musicale. Nastro e giradischi avevano riprodotto musica swing e sinfonie, musica pop e primitiva con uguale fedeltà e gli Lp ad alta fedeltà avevano messo la musica del mondo intero a disposizione di tutto il  genere umano [Alan Lomax, HiFi/Stereo Review]

Franz Strauss, padre di Richard, era un grandissimo suonatore di corno e nutriva un odio viscerale per la musica di Wagner. Dopo la prima a Monaco di Tristan und Isolde, Wagner disse a Franz: «Non riesco a capire, Strauss, come lei possa essere un antiwagneriano così accanito dal momento che suona la mia musica in modo tanto meraviglioso». Franz rispose secco: «E con questo? Non vedo il nesso tra le due cose» [Quirino Principe, Strauss]

In un mercato Socrate esclamò: «È incredibile di quante cose io non senta il bisogno».

C’è sempre un passato regime, un passato governo, una passata amministrazione pubblica cui attribuire, in Italia, omissioni e nefandezze. […] Anche lui, evidentemente, come di solito gli italiani, riteneva che le trasgressioni di un pubblico amministratore a favor nostro siano ben altra cosa, e quasi dovuta, di quelle fatte a favore di altri [Leonardo Sciascia, La biblioteca di Mattia Pascal]

La maggior parte delle canzoni commerciali, così come le tappezzerie sonore che si autoproclamano d’avanguardia e la traduzione in musica del gioco della tombola, hanno un solo livello d’ascolto: ma c’è la musica che ha molti livelli d’ascolto e che è produttrice continua di senso musicale. [Luciano Berio, Intervista sulla musica]

Ci si convince meglio con le ragioni trovate da se stessi che con quelle venute in mente ad altri […] Quando si vuol correggere utilmente qualcuno e mostrargli che sbaglia, conviene prima osservare da quale lato egli consideri la cosa, perché di solito da quel lato è vera, e riconoscergliene la verità, ma, in pari tempo, mostrargli per quale altro aspetto è falsa. Di ciò resterà contento, perché vedrà che non s’ingannava e che il suo errore stava solamente nel non vedere tutti gli aspetti della cosa [Blaise Pascal, Pensieri].

Mente come un testimone oculare (detto russo, in Dmitrij Sostakovich, Le memorie)

È nella natura delle cose che ogni azione umana che abbia fatto una volta la sua comparsa nella storia del mondo possa ripetersi anche quando ormai appartiene a un lontano passato [Hanna Arendt, La banalità del male]

Cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha la coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri. [Antonio Gramsci, Quaderni del carcere]

La cultura o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnografico, è quell’insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo come membro di una società. La condizione della cultura nelle varie società del genere umano, nella misura in cui può essere indagata sulla scorta di principî generali, è un argomento che si presta allo studio delle leggi del pensiero e dell’agire umani. [Edward Burnett Tylor, Primitive Culture, 1871]

Detestate la cattiva musica, non disprezzatela. Dal momento che la si suona e la si canta ben di più, e ben più appassionatamente, di quella buona, ben di più di quella buona si è riempita a poco a poco del sogno e delle lacrime degli uomini. Consideratela per questo degna di venerazione. Il suo posto, nullo nella storia dell’arte, è immenso nella storia sentimentale della società [Marcel Proust, Les Plaisirs et le Jours]

È stato anche in forza di queste posizioni del relativismo culturale che la storia (non solo quella scientifica ma anche quella cinematografica se non ancora quella fumettistica) dei “pellirossa” d’America e dei “pionieri” e cowboys si è venuta trasformando, e ha cominciato a presentarci non solo le “ragioni” dei “bianchi” (“buoni”) e i torti dei pellirossa (“feroci”), ma anche le ragioni degli indiani, duramente scacciati dal proprio territorio, resi feroci dal sopruso, corrotti dalla malvagità dei bianchi ecc. [Alberto M. Cirese, Dislivelli di cultura e altri discorsi inattuali]

Io ho sempre preferito lavorare in studio, fare incisioni o suonare per radio o per televisione; per me il microfono è un amico non un nemico e la mancanza di pubblico nella totale anonimità di uno studio mi fornisce il maggior incentivo a soddisfare le mie esigenze senza soggiacere ad altra considerazione o condizionamenti quali quelli derivanti da un appetito intellettuale presente o assente nel pubblico. [Glenn Gould, Lettere]

Tutti capiscono, a loro modo, la musica. Penso addirittura che non ci sia un modo giusto e un modo sbagliato di ascoltarla: ci sono modi più semplici e modi più complessi. [Luciano Berio, Intervista sulla musica]

Prendendo la parola in questo consesso mondiale sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me: e soprattutto la mia qualifica di ex-nemico, che mi fa considerare come imputato, e l’essere citato qui dopo che i più influenti di voi hanno già formulato le loro conclusioni in una lunga e faticosa elaborazione. [Alcide De Gasperi, Conferenza di Pace, Parigi, 10 agosto 1946]

Le attuali apparecchiature elettroniche per la registrazione del suono non solo possono migliorare la voce dell’interprete ma sono anche decisamente ingannevoli e possono dare l’impressione di trovarsi davanti a un talento, là dove talento non c’è. Ma nemmeno la più sofisticata apparecchiatura per la registrazione è in grado di creare quel qualcosa di unico che conferisce a Bessie Smith, Aretha Franklin, Mahalia Jacksom – e altri interpreti non appartenenti al mondo del jazz, come Carlos Gardel ed Edith Piaf – quel loro fascino senza tempo [Chris Albertson, libretto allegato a Bessie Smith – The Complete Recordings]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *